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22 febbraio 2003
 
L'altro giorno su la Repubblica c'era un articolo riguardante le sostanze tossiche presenti nel nostro organismo. In un centro clinico universitario di New York nove ambientalisti sono stati sottoposti ad analisi accuratissime per determinare il tipo e la quantità di contaminanti immagazzinati permanentemente nei loro tessuti. Il campione non è certo rappresentativo, trattandosi di persone che prestano particolare attenzione alla qualità dell'alimentazione e alla salubrità dello stile di vita, eppure i risultati sono sconcertanti: mediamente sono state rilevate una novantina di sostanze chimiche d'origine industriale e tra queste alcune sono particolarmente tossiche o cancerogene (mercurio, piombo, diossina, arsenico, ...). Questi veleni s'accumulano nell'organismo sin dall'infanzia attraverso il contatto, la respirazione, l'ingestione e non possono essere espulsi né neutralizzati.
Nel sito ewg.org sono consultabili i risultati dell'esperimento ed è possibile compilare un questionario che evidenzia i rischi di contaminazione propri delle varie attività lavorative e dei diversi ambienti domestici.

Il test clinico americano conferma una sensazione diffusa: viviamo in un mondo globalmente avvelenato. Quello che stupisce è la caparbietà con la quale, in edilizia come negli altri settori produttivi, si continuano ad introdurre materiali di dubbia utilità, tossicità sconosciuta e biodegrabilità nulla. Disastri come quello dell'amianto (ne dovrò parlare prima o poi) non hanno insegnato nulla.
I timidi tentativi di tutela della salute fatti in passato sono spazzati via dalla deregulation americana e, nel nostro Paese, dal governo di centro-destra. Dopo i disegni di legge per depenalizzare gli scarichi inquinanti e gli abusi edilizi, il governo ha presentato in questi giorni due decreti attuativi della legge sull'elettrosmog. Il limite di attenzione per le emissioni degli elettrodotti è aumentato di 20 volte e non viene modificato il decreto Gasparri riguardante le (previste) 40 mila nuove antenne per l'UMTS.
Gli eventuali danni si conteggeranno poi. Come al solito.




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